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L’osteopatia è stata riconosciuta come una professione sanitaria, in Italia

Immagine del redattore: Guido GiulianiGuido Giuliani

Aggiornamento: 1 feb 2022

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che si è completato il percorso per istituire la professione sanitaria dell’osteopata.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato il completamento del percorso del Governo per istituire la professione sanitaria dell’osteopata. Il riconoscimento avviene dopo anni di proteste e iniziative per arrivare appunto a una istituzione ufficiale da parte dello Stato. «Si completa, con il Cdm di oggi, il percorso del Governo per istituire la professione sanitaria dell’Osteopata», ha scritto Speranza. «È un momento importante per tanti professionisti e per quei cittadini che hanno bisogno delle loro prestazioni». L’accordo recepito oggi in sede di consiglio dei ministri era stato sancito il 5 novembre 2020, e descrive — si legge nella nota del governo — «l’individuazione della figura e del profilo dell’osteopata, gli ambiti di attività e competenza e il contesto operativo. In particolare, si definisce il campo di intervento del professionista abilitato, si descrivono le attività di valutazione e le modalità operative del trattamento, si individuano le strutture ove si svolge l’attività professionale». Il governo rimanda a un successivo accordo da stipularsi in Conferenza Stato-Regioni «la determinazione dei criteri di valutazione dell’esperienza professionale, nonché i criteri per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli pregressi alla istituenda laurea in osteopatia». Il riconoscimento degli osteopati era previsto dalla legge Lorenzin del 2018, ma i provvedimenti attuativi non erano poi arrivati, lasciando per anni in un limbo normativo le migliaia di osteopati che operano in Italia. Proprio Lorenzin, ex ministra della Salute, ha commentato la decisione del governo, definendola «un risultato di valore per quei professionisti, ora a pieno titolo sanitari, e per le persone da loro assistite. Ora si proceda rapidamente con la definizione dell’ordinamento didattico, la valutazione dei titoli pregressi e l’istituzione dell’Albo negli Ordini Tsrm e Pstrp». La professione di osteopata è riconosciuta in diversi Paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia, Portogallo e Svizzera. «Oggi viviamo una giornata storica, che gli osteopati italiani aspettavano da molto tempo», ha detto Paola Sciomachen, presidente del Registro degli osteopati d’Italia (Roi). «Il raggiungimento di questo obiettivo, che sancisce l’identità degli osteopati - aggiunge Sciomachen - lascia spazio a un tema altrettanto importante, quello della formazione e delle relative equipollenze. Il Roi rimane a disposizione del Governo e dei ministeri di riferimento per fornire tutto il supporto che sarà ritenuto necessario, come fatto negli anni passati».







 
 
 

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