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Ernia iatale e osteopatia

L' ernia iatale dipende pricipalmente da sforzi respiratori, ma è esacerbata da disordini neuromuscolari del diaframma. Di fronte ad un cospicuo abbassamento inspiratorio diaframmatico, essendo l' esofago solidamente adeso alle prime 4 vertebre dorsali del rachide, si assiste alla trazione ascendente della giunzione gastrica esofagea e , di conseguenza, all' estrazione del cardias dalla cavità addominale attraverso lo iato esofageo.

L' esofago, tende a "tirare" una porzione di stomaco verso l' alto. Inoltre, l' esofago, per azione del diaframma che in ispirazione si abbassa, viene trazionato in basso; se richiesto un certo impegno respiratorio, l' esofago viene trazionato verso l' alto dall' estensione del rachide cervico dorsale. Possiamo immaginare ad esempio, di fare una ispirazione profonda. In questo caso il diaframma si abbassa e il rachide si estende, l' esofago viene messo in tensione dal basso e dall' alto, ed esercita una certa trazione sullo stomaco verso l' alto.

In condizioni normali, il sistema si compensa benissimo, ma in caso di disfunzioni diaframmatiche, vertebrali o costali, il meccanismo può alla lunga risentirne instaurarsi l' ernia iatale.

Un' ernia iatale può accompagnarsi a una contrattura dell' anello muscolare perifaringeo del diaframma e può quindi comparire una sindrome vegetativa da compressione dei nervi vaghi con sensazione di nausea. Ne può derivare un blocco diaframmatico, aereogastria, cioè aria nello stomaco e aereocolia, ovvero aria nell' intestino. Ogni forma di aereogastria influenzerà anche il ritmo cardiaco. In questo caso la persona risulterà inquieta, con palpitazioni e penserà di avere un problema cardiaco.

Ci sono altre cause che possono predisporre ad avere un' ernia iatale:

  • colpo di frusta da incidente stradale

  • atteggiamenti ipercifotici, con accorciamento dell' esofago

  • attività eseguite in iperestensione del rachide e con le braccia in alto

  • maggiore attività inspiratoria del diaframma a seguito di uno sforzo fisico.


L'OSTEOPATIA VIENE IN AIUTO DEL PAZIENTE CON REFLUSSO GASTRO ESOFAGEO

Il trattamento osteopatico è estremamente efficace per trattare e migliorare il fastidioso reflusso gastro esofageo, purchè non ci sia un' ernia iatale importante, ma anche in questo caso, il paziente ne trarrà giovamento.

Le cause del reflusso sono molteplici e pertanto la valutazione dell' osteopata nei confronti del paziente è sempre globale. Il trattamento sarà indirizzato a togliere alcuni blocchi articolari vertebrali se presenti, migliorare la mobilità delle coste e dello sterno, migliorare la funzione diaframmatica.

Molto importante il lavoro a livello viscerale. Il trattamento ostteopatico risulta essere fficace per ridurre il gonfiore addominale, agendo sul microcircolo e sul drenaggio, riduce spasi e tensioni della muscolatura liscia addominale, con maggior efficacia a livello degli sfinteri. Il risultato è una sensazione di leggerezza, un netto miglioramento del respiro, della digestione e un conseguente affievolimento del reflusso.

Questi risultati si possono ottenere in pochi trattamenti ed essere duraturi nel tempo con una collaborazione attiva da parte del paziente: attività fisica costante e corretta alimentazione.


Guido Giuliani

Osteopata Bologna



Tratto da " Osteopatia Magazine"


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